IL FESTIVAL 2026 – Facciamo rumore
In tempi così difficili, complicati e instabili, succede spesso che i pensieri si accavallino nella mente lasciando il corpo attonito e lo sguardo perso.
In questa confusione a volte accade di perdere il senso: del proprio stare, del proprio camminare, del proprio relazionarsi, del proprio vivere e del proprio lavorare.
Ecco, quest’ultima cosa, il lavoro, per noi artisti, deve avere delle radici profonde in noi e nella società che ci circonda, deve avere un valore che va al di là della sussistenza, altrimenti è vuoto e difficile da portare avanti.
In questo momento storico trovare un senso al nostro lavoro significa, per noi, trovare un modo di risvegliare le coscienze, significa trovare un modo di cominciare la discussione, significa trovare un modo per accendere la miccia del pensiero critico.
E come lo possiamo fare attraverso un festival di teatro di strada?
Ci abbiamo pensato e la risposta che ci siamo dati è questa: attraverso un festival di teatro di strada vogliamo ri-portare la gente in strada per permetterle di confrontarsi, di parlare, di condividere gioie ma anche paure, leggerezza ma anche pratiche di sopravvivenza.
Ci vengono in mente le asambleas barriales argentine (assemblee di quartiere) nate in seguito alla crisi degli anni 2000: assemblee dove i cittadini si incontravano per scambiare beni e servizi, formare gruppi di acquisto e mobilitarsi contro le politiche di austerity, manifestando la capacità di auto-organizzazione e resilienza della società civile di fronte alle emergenze.
Le assemblee ebbero anche una forte valenza politica, diventando luoghi di mobilitazione e di protesta contro le disuguaglianze sociali.
Un esempio significativo fu il movimento dei cacerolazos, dove le persone, usando pentole e altri utensili da cucina, manifestavano per le strade, spesso uscendo dai loro quartieri per raggiungere luoghi simbolici.
Allora vogliamo pensare questa edizione di Circonferenze come l’incontro di tanti Cacerolazos che, attraverso l’arte e la cultura, fanno rumore.